MIO CARO VECCHIO TI SONO GRATO E TI SEPPELLISCO, E SULLE TUE CENERI RICOSTRISCO

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martedì 10 giugno 2014

LA TASSAZIONE ELEVATA NON ARRICCHISCE MA IMPOVERISCE UNO STATO







Tutte le fonti ufficiali sostengono che le tasse servono a far avere soldi allo Stato, che verranno poi tramutati in servizi pubblici ai cittadini ( strade, scuole, ospedali etc)

Appare quindi logico ai più, quando lo Stato è in crisi, che la soluzione inevitabile ( oltre a quella del taglio delle spese) sia quella di un aumento della tassazione per reperire nuovi fondi.

In realtà questa mossa non solo è sbagliata, ma produce effetti talvolta completamente opposti rispetto al risultato che vuole essere ottenuto.



Facciamo un esempio: Se al dipendente pubblico che guadagna 1000 euro lordi la pressione fiscale aumenta dal 30 al 33 per cento, il dipendente invece di 700 euro ne incasserà 670; tale somma è così bassa che costui sarà costretto a ridurre i consumi. Quelle 30 euro finiranno direttamente nelle tasche dello Stato e non verranno spese in consumi vari.
Ma se tali soldi fossero stati spesi in beni di consumo, sarebbero comunque finiti nelle tasche dello Stato, sia pure per via indiretta; infatti sarebbero andati ad un commerciante ( ad esempio al pizzaiolo) che su quelle 30 euro avrebbe pagato circa il 30 per cento di tasse ( quindi 9 euro) ; con le rimanenti 21 euro il pizzaiolo avrebbe acquistato altri beni, su cui sarebbero state ugualmente pagate tasse e così via all'infinito.

In pratica tutto il denaro in circolazione va sempre, prima o poi allo Stato. Il modo migliore per aumentare le entrate statali , quindi, non è quello di aumentare l'IVA o le tasse, ma quello di incrementare i consumi, e colpire il mercato nero.

L'unico denaro che non finisce prima o poi nelle casse dello Stato è quello che il cittadino riesce a immobilizzare e mettere da parte; quindi un aumento del prelievo fiscale sulle classi più deboli non ha alcun senso, perchè non produce un aumento delle entrate statali ma unicamente un decremento dei consumi ( paralizzando sia il cittadino sia l'imprenditore).

In ogni sistema fiscale degno di questo nome esiste una fascia protetta esente da tasse , che è quella dei redditi minimi , perchè è un principio ovvio che non ha senso far pagare le tasse a chi guadagna poche centinaia di euro al mese , dato che i guadagni delle classi povere, finiscono tutti in consumi ( e quindi vanno allo stato) e non si traducono in risparmi.

Non a caso i sistemi fiscali più intelligenti ( come quello canadese, bulgaro o australiano) non solo hanno aliquote basse ( spesso l'aliquota massima è il 35 %) ma prevedono sgravi fiscali per chi investe; in alcuni paesi infatti l'utile delle imprese non è tassato se l'imprenditore reinveste i guadagni in ulteriori attività produttive.
Il motivo è molto semplice: se l'imprenditore anzichè accumulare soldi li reinveste, quei soldi prima o poi andranno allo Stato

Ad esempio: se Tizio ha guadagnato un milione di euro, darà il 30 per cento al fisco. Se invece quel milione lo investe nuovamente non viene tassato. Perchè?
Perchè con quel milione verranno acquistati macchinari, capannoni, pagati stipendi, i macchinari faranno guadagnare imprenditori che pagheranno tasse allo Stato, i capannoni idem, gli stipendi verranno spesi dai dipendenti in beni di consumo. In sostanza, se lo Stato decide di tassare quel milione di euro di utili , il risultato sarà che nelle sue tasche andranno solo 300 mila euro; se quel milione non viene tassato, ma reinvestito, nelle casse statali andrà probabilmente quasi tutta la somma reinvestita.

In conclusione , in molti casi per lo Stato è più conveniente non tassare piuttosto che tassare.

Senza arrivare agli eccessi di paesi come Bermuda, dove non esiste tassa sul reddito, ci sono esempi di sistemi fiscali che riescono a sopravvivere meglio del nostro, avendo un prelievo fiscale che si aggira intorno al 20 % di media.

In Italia invece le tasse assumono connotazioni che sfiorano il ridicolo ed una forte pressione fiscale altro non fa che creare un maggior impoverimento statale e dei suoi cittadini.

Con una maggiore pressione fiscale entrano meno soldi accellerando un effetto domino che porta tutta l'economia al collasso...

La soluzione???

Un nuovo sistema fiscale proporzionale con aliquota fissa al 15 % , proposta da Armando Siri, ideologo italiano della flat tax al 15 %




Un esempio concreto: il modello fiscale russo di cui esorto a tutti i lettori un approfondimento
http://www.movimentolibertario.com/2013/05/il-sistema-fiscale-russo-aliquota-al-13-ed-efficienza-elettronica/


Riduzione fiscale, snellimento del sistema burocratico ed una ripresa dell'Economia e della produzione che portano maggiore ricchezza al Paese






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