MIO CARO VECCHIO TI SONO GRATO E TI SEPPELLISCO, E SULLE TUE CENERI RICOSTRISCO

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sabato 16 maggio 2015

IL RAZZISMO NASCOSTO DEGLI ANTI-RAZZISTI

NELL’ALTRO SI ODIA SOLTANTO CIO’ CHE NON SI VORREBBE MAI ESSERE E CHE INVECE IN PARTE SI E’






Perché gli anti-razzisti odiano così tanto coloro che reputano  razzisti?

Nell’ anti-razzista aggressivo  si riscontrano sempre certe caratteristiche razziste.

Come nell’altro si ama soltanto ciò che non si vorrebbe essere per intero  mentre non lo si è mai interamente, così nell’altro si odia soltanto ciò che non si vorrebbe mai essere e che invece in parte si è. Otto Weininger

Non si odia qualcosa con cui non si abbia somiglianza di sorta. Spesso è solo l’altra persona a far sì che ci avvediamo di quali tratti sgradevoli e bassi abbiamo in noi.



Gli anti- razzisti si pongono in un modo tale da giudicare senza essersi giudicati, e solo pochi fanno cominciare la propria analisi da se stessi. Perché gli anti-razzisti odiano così tanto coloro che reputano razzisti? Odiando il diavolo si diventa diavoli ma molti sembrano non accorgersene.

Chiunque odia il carattere razzista , lo odia anzitutto dentro di sé: che lo perseguiti nell’altro è solo un tentativo di separarsi in tal modo dal suo razzismo intrinseco , di dividersi da esso localizzandolo interamente nel proprio simile, in modo da illudersi per un attimo di esserne libero.

L’odio è un fenomeno di proiezione come l’amore: l’uomo odia solo chi gli ricordi spiacevolmente se stesso. 


L’anti-razzista non potrà mai disfarsi completamente del proprio razzismo, ma piuttosto tale razzismo intrinseco è il grande aiuto che può consentire di giungere alla chiara cognizione e approvazione dell’altro polo che ha in sé.  

Il significato nella storia e la lezione che dobbiamo apprendere dal razzismo non è che quella di condurre sempre l'essere umano alla consapevolezza del suo Io, di rammentargli se stesso.  Grazie agli errori del passato sa da cosa deve guardarsi: dal razzismo come possibilità in lui stesso.






In tale manifesto non  traspare  un razzismo espresso da parte degli anti razzisti verso i "cosiddetti" razzisti?
Non si creano le basi di un razzismo al contario ? dove la parte lesa sono coloro che vengono etichettati razzisti e i veri razzisti diventano gli anti-razzisti?

Possono loro criticare un sentimento ( l'odio dei razzisti ) che loro stessi esprimono ( l'odio per i razzisti ) verso coloro che criticano?

A voi lettori l'ardua sentenza ricordando le sagge parole di un grande maestro:

"Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell'occhio tuo c'è la trave? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello."Matteo 7

Chiudo questo breve saggio ricordando che invece di maledire il buio,
è molto più risolutivo accendere la luce

Invece di odiare , è bene che impariamo ad accettare chi non la pensa come noi 
e se ci riusciamo , è bene anche imparare ad amare....


Francesco Artesi - Pensatore Indipendente 



1 commento:

  1. "l’uomo odia solo chi gli ricordi spiacevolmente se stesso." Giustissimo! A maggior ragione questo vale per il razzista, che vede nel "diverso" ciò che odia di se stesso, fino a volerlo sopprimere fisicamente, dividendosi che in questo modo sarà più sicuro. Quanto meno l'anti-razzista partendo dalla considerazione di una uguaglianza tra esseri umani, forse ha almeno una giustificazione etica e potrebbe anche elaborare il suo "odio" restando anti-razzista, ma per il razzista non vedo nessuna speranza. E comunque non capisco perché questa analisi non l'abbia fatta anche tu. Ti abbraccio

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